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Operazione “salva bonus” Ricerca e sviluppo

Si sta concretizzando lo schema che il Governo ha disegnato per dare certezza alle imprese che intendono sfruttare i crediti di imposta per la ricerca e lo sviluppo. Infatti, è al vaglio del MEF una bozza di Dpcm che, oltre ad istituire l’albo dei certificatori per i crediti in oggetto, definisce il contenuto della certificazione che le aziende potranno richiedere onde evitare le frequenti contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

I crediti d’imposta interessati sono: i) Investimenti in R&S, ii) innovazione tecnologica, iii) design e ideazione estetica, iv) innovazione per obiettivi 4.0 e v) transizione ecologica.

Le imprese interessate potranno richiedere la certificazione sia per gli investimenti già effettuati che per quelli ancora da effettuare, facendo direttamente richiesta al MISE tramite un modello che sarà definito da un prossimo decreto direttoriale. Il contenuto della certificazione, qualora fosse definitivamente approvata la bozza del provvedimento dovrà contenere:

  • le informazioni sulle capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa (criterio dell’adeguatezza rispetto agli investimenti);
  • descrizione dei progetti o sottoprogetti in corso o programmati;
  • motivazioni tecniche sulla base delle quali viene attestata la sussistenza dei requisiti per l’accesso al beneficio;
  • la dichiarazione di indipendenza da parte del certificatore rispetto all’azienda beneficiaria;
  • ulteriori elementi descrittivi utili all’attività di vigilanza e controllo da parte del Mise e dell’AdE.

il provvedimento prevede inoltre che il Ministero, con verifiche a campione, potrà richiedere al certificatore documentazione integrativa che dovrà essere inviata entro 15 giorni dalla richiesta. Nel caso in cui il Mise non risponde negativamente entro i 30 giorni successivi alla richiesta della documentazione aggiuntiva o, in alternativa se non richiede documenti entro 45 giorni dal rilascio della certificazione, la procedura si potrà ritenere conclusa positivamente con la conseguenza che l’impresa risulterà blindata da eventuali contestazioni sul beneficio. Infatti la stessa, decorsi i termini sopracitati produrrà effetti giuridicamente vincolanti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Per vedere il perfezionamento di tale misura bisognerà però ancora attendere con la speranza di poter dare certezza alle aziende che spesso si sono ritrovate in passato totalmente in balia di contestazioni anche non prevedibili e con conseguenze pesanti.